5a e sesta tappa, da Voronezh A Volgograd e da Volgograd ad Astrakhan. Paese che vai benzinaio che trovi.
Lascio Vorohnez dopo aver controllato la pressione delle gomme, perfette. Sperando di evitare la pioggia, guido nel traffico del mattino presto ed esco dalla città, confermo la buona impressione avuta il giorno prima. La prima sorpresa arriva al momento di fare benzina, mi chiedono, o meglio, capisco che se non dò la carta di credito alla cassiera, il ragazzo che ha già la pistola nel serbatoio della moto, non è’ autorizzato a erogare. Strano, fiducioso porto alla cassiera, seduta nel suo baracchino, la mia prepagata fatta apposta per non fare brutte esperienze con le mie solite carte quotidiane. La prende e credo verifichi la solvibilità facendomi inserire il pin… Sbagliato, ho pagato il pieno a qualcun altro! Questo ovviamente senza che io me ne accorga, il mio rifornimento viene terminato e magicamente il mio totale si somma a quello del tipo fortunato. Scontrino e via.
Esco, con la sensazione della fregatura e controllo lo scontrino (sembra facile ma ci ho messo 10 minuti a decifrarlo, provate voi…) e mi rendo conto che è più di tre volte quello che mi sarei aspettato. La faccio breve, rientro e a gesti ci spieghiamo, decido di non perdere altro tempo quando immagino mi venga fatta una promessa (intesa solo da me, magari loro intendevano dire che me lo hanno piazzato proprio bene, ed erano preoccupati che fosse piaciuto anche un pò a me) di riaccredito sulla carta. Che bella favola, vero?
Ok, cerco di farmene una ragione, sono in vacanza e ho speso in tutto quanto spenderei di solito in italia per un pieno alla moto. Comunque decido di non usare più la carta per la benzina, pago cash! … Altro pieno, altro giro… Se non gli lasci prima in mano una bella banconota da mille, la pompa rimane silenziosa e sorniona come una gatta. Capisco che qui la diffidenza è la regola, vedere cammello !!!
Il primo rifornimento di oggi, una benzinaia dai tratti mongoli, mi ha stupito ancora di più, sempre con pagamento anticipato da dietro le sbarre del suo gabbiotto, tira fuori un telecomando per sbloccare la serratura di un frigo self service pieno di preziose bottiglie d’acqua…. Il frigo anni 70, il telecomando direttamente dall ‘enterprise. Impagabile la sdentata che ride e si compiace del mio stupore. E questo mi traghetta al corso del Volga che, immaginavo di seguire per quasi 500 km quasi fosse un lungolago, villaggio dopo villaggio….. La strada invece scorre lontano dal fiume che si intravede solo poche volte. Il resto steppa e decine di km diritti sulla solita Varesina.
Poche le cose che meritano una menzione, tra queste le sagome di cartone di auto pattuglia e poliziotto sorridente con cappello gigante tipo aureola. Bè, il primo che ho incontrato l’ho pure salutato tanto era realistico! Ovviamente, avevo la coscienza sporca e in distanza avevo inchiodato per rientrare nei limiti… Le sagome funzionano, non c’ è che dire.
Kilometri dopo, riflettevo su quanto mi fosse andata bene sinora, ho fatto dei tratti a 180 stamattina, ero molto contento e assolutamente ligio nel decelerare prima di incroci (rari) o posti di raccolta passeggeri bus, nel nulla ma bene segnalati.
Dopo uno di questi mi ferma la pula. Tratti somatici mongoli, sia il gendarme che mi ha fermato che il suo capo, seduto in un furgone attrezzato da ufficio, con scrivania, computer e la mia foto. Patente e minaccia di “Protokol”. In realtà avevano solo la mia foto ma io ero nei limiti in quel momento ma, tanta l’ insistenza per un trasferimento di reddito da 50 dollari che mi sono sentito un poverino a negoziare 40 Euro. Alla fine ho ceduto, in assenza di dollari avrebbero preso gli euro, ma 50, come i Dollari. Linda non ho imparato niente da te. Ho in sci’ da cur!!! E da veri gentiluomini niente pezzi di carta, una stretta di mano e on the road again.
A questo punto, “Rappell” tutta apertura e godiamoci l’eccesso senza sensi di colpa!…
Ho appena scoperto che ho attraversato un altro fuso orario, +1 vs Mosca e +2 vs Italia. Vado a cuccia che domani si punta a Sud ed è’ la tappa che immagino più impegnativa, si attraversa anche la Cecenia … E Astrakhan ? Arriverà il commento, come Volgograd !
Buona notte, Fabio.
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