16ma e 17ma tappa, dove tutto è incominciato , ovvero quando il cerchio si chiude e si guarda al futuro.
Mi chiedono perché l’ Armenia…
E io penso alla strada, il non ripercorrere mai la stessa via , un viaggio che dal primo chilometro e fino al rientro a casa va sempre avanti…. Il giro del lago
è un grande classico da motociclisti, c’ e sempre un giro del lago che si puo’ fare.
Se guardi la cartina e la centri sul Mar Nero, ti rendi conto che, in proporzione , il percorso che ho disegnato e’ un gran giro del lago !
Certo , poi c’è la via della seta, le croci ed i monasteri armeni, il caravanserraglio di Isaak Pascia’ e il monte Ararat, il corso del Volga sino alle porte del Kazachistan. Poi c’e’ una mezza tonnellata che ti porta e che devi condurre, una giapponese che ancora non conoscevo a fondo e la cui capacità di adattamento e’ stata un tema importante del viaggio.
Poi …. Quella sensazione di poter fare , prima che lo cose seguano il corso che loro decidono per noi . Stavo volando Eurowings per un impegno di lavoro a Düsseldorf. Eurowings è il nuovo nome di Germanwings che, dopo il disastro del volo artito da Barcellona e schiantatosi nel sud della Francia, ha deciso che fosse opportuno un nuovo nome che non ricordasse il dolore e le paure che sono rimaste a terra con lo schianto.
Si’, abbiamo il tempo che ci prendiamo, forse. Sicuramente non avremo quello lasciato perdere.
Ecco perché ho pensato all’ Armenia con la mia Goldwing, perché no ?
Sono sulla nave che da Patrasso mi porterà’ ad Ancona , un ultimo balzo e poi, sfiorando gli 11mila chilometri dal 18 luglio, arriverò a casa e riprenderò, con nuova lena, l’avventura del lavoro .
Gli ultimi giorni a Lakazeza sono stati di assoluto riposo , la moto ha riposato tranne un paio di occasioni dove lo sterrato scavato da macchine guidate da gente di città’, mostrava buche che facevano rimbalzare pericolosamente sulla coppa del’ olio la sagoma bassa della goldwing . Con l’ allenamento delle ultime settimane, un gioco da ragazzi.. 😊. In realtà ho molto apprezzato l’ assistenza dell ‘ Alonge, Monica e Ceci che , sul salitone più difficile, stamattina erano pronti a spingermi e cavarmi d’ impaccio. Ancora qualche immagine prima di lasciarci: l’ arco, sempre mozzafiato, altro che baci perugina, il nescafe’ frappe ‘ , che ha sempre il suo perché , l’ uva di Corinto, minuscola e senza semi, mangiata con lo yogurt greco, Loutraki, brutta come mi immagino la striscia di Gaza, ma abitata da anziani alle terme. Il mondo di Lakazeza, piccolo paradiso solo per chi è’ in pace con se stesso.
Grazie a tutti per la compagnia, mi è’ piaciuto molto potervi raccontare il viaggio e sapere che eravate interessati, è’ stato bello scrivervi. Grazie al Salvini che ha connesso il viaggio con altre bellissime storie che abbiamo vissuto assieme, grazie alla Ceci che mi ha sostenuto e spinto a farlo e a raccontarlo. Ci vediamo presto, grandi pieghe a tutti !
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